Il robot, potrebbero osservare i pignoli, è nient’altro che una marionetta. Si e no. II principio, certo, è quello, ma all’atto pratico questo robot è costruito più « tecnicamente », è molto più grosso di una marionetta e quindi non può essere sfruttato per le sue capacità teatrali su un palcoscenico. Inoltre, proprio per le sue dimensioni e per la sua maggiore articolazione, può essere dotato di una serie di comandi a filo che permettono di fargli muovere non solo le gambe e le braccia, ma addirittura fargli piegare gli arti e compiere i gesti più complicati. Perché lo chiamiamo robot e non fantoccio? Forse per via della sua forma così squadrata, dovuta unicamente alla nostra intenzione di soddisfare la pigrizia paterna di fronte alle richieste dei figli. Costruire un robot squadrato, non ci vuol molto a rendersene conto, è relativamente facile; molto più difficile (ma non impossibile) sarebbe il lavoro di cartavetro con cui quei blocchi di legno potrebbero essere smussati fino ad assumere forma umana.
Vogliamo provare a costruire un robot alto una trentina di centimetri? Prendiamo un blocchetto di legno e riduciamolo a sezione quadrata di circa 8 cm, per una lunghezza di 13 cm. Il tronco è senza troppi problemi; per braccia e gambe basta prendere un listello di legno, sempre a sezione quadrata, ma con lato inferiore: circa 2 cm; per le gambe occorrono quattro pezzi, lunghi 6 cm ciascuno; per le braccia altri quattro pezzi, lunghi 5 cm. Occorrono inoltre due blocchetti rettangolari (2 x 6 x 2 cm), destinati a fungere da piedi, e un blocchetto a forma di cubo per la testa (lati di 6 cm). Infine servono 19 viti con testa ad anello, del tipo che si usa solitamente per appendere tendine alle finestre.
Finito di tagliare i pezzi di legno nelle dimensioni volute, li si lisci con carta smeriglio, ed eventualmente li si ricopra di vernice trasparente (se il disegno del legno non è gradevole, o se è stato necessario stuccare alcuni nodi, si può usare vernice a smalto di altri colori). Si proceda quindi al montaggio (fig. 2). Anzitutto, con un buon adesivo, incollare i piedi a due dei listelli destinati alle gambe. Per il resto si tratta soltanto di avvitare. Cinque delle nostre viti ad anello saranno inserite nel tronco, in corrispondenza di testa, braccia e gambe. Ad esse si agganceranno altrettante viti, chiudendole con un paio di pinze. Con la punta filettata rivolta verso l’esterno, avvitare la testa (che a sua volta avrà un anello nella parte superiore, per il filo che reggerà il peso dell’intero robot), le braccia (che saranno state a loro volta costruite ciascuna con due pezzi e con lo stesso procedimento a due viti) e le gambe.
Volendo, si potrà aggiungere delle mani alle braccia, come si era fatto con i piedi alle gambe. Le gambe (fig. 2, dettaglio A) possono essere fissate — anziché con gli anellini — con un perno di legno che attraversa la parte bassa del tronco, opportunamente forata.
Per rendere « operativo » il robot occorre il quadro dei comandi. Con tre listelli di legno costruire una croce di Lorena ;fig. 2), e applicare i fili diretti alle varie parti.