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Sarà per scimmiottare papà, o sarà semplicemente per il desiderio di ogni bambino di primeggiare fra gli amici, sta di fatto che l’automobilina costituisce, per la maggioranza dei ragazzini, il giocattolo più desiderato. Ci sono cento modi di « farsi la macchina ». Il primo è di convincere papà ad acquistare un modellino di plastica o di metallo; ma questa soluzione presenta un grave inconveniente: questo modello, in genere, è a pedali, ed impedisce quindi le travolgenti corse che sono la maggiore caratteristica di un’automobilina a ruota libera. La soluzione ideale, quindi, è di indurre papà a costruire un’automobilina di legno che risponda ai requisiti voluti. Può essere, semplicemente, una cassetta di legno, di quelle usate per la frutta, opportunamente rinforzata e dotata di tre o quattro ruote. Oppure può essere un’auto elaborata, dotata di tanti piccoli congegni in grado di farne la fuoriserie dei carrettini.
Quella di cui ci occupiamo in queste due pagine è un’automobilina media ». Non è, in altre parole, una semplice cassetta a ruote, ma non è neppure una complicatissima fuoriserie. È un’automobilina che qualsiasi padre, seguendo le nostre istruzioni, può costruire in casa: robusta, sicura, che non farà scherzi all’incolumità dei bambini.
Le misure ideali
Tutto sta a decidere in partenza quali dimensioni dare all’automobilina’ Una serie di osservazioni che potrebbero aiutare a prendere questa decisione sono: l’automobilina deve essere abbastanza corta da consentire al bambino, seduto, una facile manovra del volante; non deve essere troppo corta, altrimenti sarebbe impacciato nei suoi movimenti; e nuovamente, non deve essere troppo lunga, per non fargli venire la tentazione (nonostante tutte le promesse che avrà fatto) di portare un « passeggero ».
Per un ragazzino di 7-8 anni, l’età in cui l’automobilina a ruota libera suscita in genere il maggiore interesse, potremmo consigliare di costruire un’automobilina con una piattaforma portante lunga 70-80 cm, larga 40 a una estremità, e circa 20 all’altra (una specie di triangolo mozzo, fig. 1). In questa piattaforma, che sarà di tavolato spesso un paio di centimetri (è necessario qualcosa di robusto, proprio come per la costruzione di un telaio d’auto), dovrà essere praticato un foro del diametro di 4 o 5 cm, a tre o quattro centimetri dall’estremità anteriore, in posizione centrale. Serve per farvi passare il piantone del volante. Poco dietro (2-3 cm) a questo foro si applicherà una sbarra di legno a sezione quadrata, lunga circa 30-32 cm, che servirà come poggiapiedi al pilota in erba. Poiché il mini-automobilista eserciterà su questa sbarra una notevole pressione, soprattutto in curva, è opportuno fissarla con estrema sicurezza: l’ideale sarebbe una serie di bulloni, con tanto di dado, i quali ovviamente richiedono la perforazione completa, a intervalli di 7-8 cm, della sbarra stessa e della piattaforma.
Sterzo e retrotreno
Si affronta ora la costruzione dello sterzo. Occorre una sbarra a sezione rotonda, diametro 4-5 cm (uguale, cioè, al foro che si era fatto nella parte anteriore della piattaforma), lunga circa 30 cm. Una estremità deve essere perforata, per favorire l’inserimento di un perno di fissaggio; l’altra, come indica il disegno, deve essere rastremata per l’incastro del volante. Questo è costituito da un pezzo di truciolare, spesso 2 cm e lungo circa 30 cm, sagomato come il profilo del cappello di Napoleone. Nella parte piatta si ricava una fessura in grado di accomodare con esattezza l’incastro dello sterzo. Effettuata l’operazione, limando e rifilando finché i due pezzi combaciano « a filo », si può bloccare il volante allo sterzo con una cerniera angolata di 90 gradi.
Resta, a questo punto, da completare la parte dello sterzo che agisce sulle ruote. Prendere due lamierini quadrati, con lati di circa 8 cm. Praticare in entrambi lo stesso foro centrale, delle dimensioni dello sterzo di legno. Nei quattro angoli, inoltre, praticare altrettanti fori per consentire il fissaggio con vite. Avvitare il primo lamierino, in corrispondenza del foro (è bene inserire il piantone del volante per ottenere un allineamento esatto), sotto la piattaforma. Attenzione: le quattro viti non devono sporgere neppure minimamente, quindi è opportuno usare un lamierino un po’ spesso (diciamo 2-3 mm) in cui si sono potute allestire le sedi delle viti usando un trapano con punta superiore a quella del foro. Analoga operazione deve essere fatta con l’altro lamierino, fissandolo però a una trancia di legno che misuri circa 40 x 10 cm, e che sia spessa 2, e in cui sia stato praticato un foro dello stesso diametro del piantone.
Inserire il piantone nella piattaforma (a cui è già attaccato un lamierino), quindi nella trancia di legno. Il piantone uscirà da sotto a quest’ultima. Valendosi del foro che si era praticato nel piantone, fissarlo con un perno; poggiare a terra, praticare un altro foro nel piantone, 2 o 3 mm sopra la piattaforma, e inserire un altro perno.
Ora lo sterzo è completamente fissato.
Tra i due lamierini, a contatto, ma non collegati l’uno all’altro, è opportuno inserire un po’ di grasso: la loro funzione, infatti, consiste esclusivamente nel consentire un maggiore movimento, limitando al massimo gli attriti (che sarebbero notevoli fra legno e legno). Applicare con tre viti per parte, sotto la barra portaruote, staffe d’acciaio ad angolo retto. Su un lato delle staffe, larghe circa 3 cm, il buco centrale sarà ampliato per consentire l’introduzione di un tubo metallico sulle cui estremità fisserete poi le ruote.
Per il retrotreno dell’automobilina il discorso è molto più semplice. Prendere una plancia di truciolare, e segarla fino ad ottenere due sponde. Alla loro estremità alta si praticano due fori in grado di ospitare una sbarra cilindrica che fa da schienale all’automobilina (fig. 2). Nella parte inferiore praticare due fori per l’inserimento dell’asse per le ruote. Ma attenzione: l’altezza di questi due fori deve essere dettata, a piattaforma perfettamente orizzontale, dall’altezza a cui è stato fissato l’albero delle ruote anteriori. Basta, a questo punto, fissare sotto la piattaforma due rinforzi di legno su cui si applicano le stesse staffe d’acciaio usate per l’avantreno. Sono così sistemate le sedi per l’asse su cui verranno infine fissate le ruote. L’automobilina, dopo una adeguata verniciatura, è pronta all’uso.