In questa guida spieghiamo come dipingere un mobile in legno.
Se volete tinteggiare un mobile, un ottimo metodo è quello di usare le tinte ad olio. Queste creano delle belle sfumature di colore, non sollevano le fibre del legno e sono adatte anche ai meno esperti, perchè il grado di coloritura è controllabile.
Occorrente
Essenza di trementina
Gommalacca
Olio di lino crudo
Essiccante
Pittura ad olio in tubetti.
Panno spugna
Pennello a punta piatta
Tavolozza di legno.
Procedimento
Prima di passare a tinteggiare un mobile dovete preparare la “velatura” che serve per allungare i colori: versate in un barattolo 1/3 di olio di lino crudo, 2/3di essenza di trementina e qualche goccia di essiccante e mescolate bene. Nei colorifici trovate il mallo di noce già diluito in olio.
Procuratevi una tavolozza e i tubetti di pittura a olio. Per creare vari colori ricorrete a diversi tubetti: terra d’ombra naturale, terra d’ombra bruciata, ocra gialla, terra di Siena bruciata, vermiglio, giallo di cadmio, nero, terra di Cassel.
Appoggiate sulla tavolozza delle quantità minime di colore che con attenzione miscelerete e diluirete con la velatura fino ad ottenere la tinta che desiderate. Probabilmente dovrete fare varie prove prima di ottenere il colore giusto.
Per evitare che il legno assorba immediatamente il colore, passate precedentemente una mano di gommalacca. Fate una prova del colore su una parte nascosta del mobile, poi passate a stenderlo su tutta la superficie in modo uniforme.
Stendete il colore con un pennello a punta piatta e, se il lavoro non vi soddisfa, asportate la tinta con un panno imbevuto di essenza di trementina. La trementina è molto infiammabile, quindi mentre la applicate fate attenzione a non accendere fiammiferi, avvicinarvi a fonti di calore o fumare.
Quando la velatura è perfettamente asciutta, dopo 24 ore circa, potete ripetere l’operazione; ripetetela fino ad ottenere il giusto colore: con questo metodo potete ricreare venature o ridisegnare i nodi del legno. Correggete i difetti con un panno spugna.
Per colorare il legno esistono vari tipi di tinte, ciascuna con caratteristiche specifiche. La tinta ad alcol è una delle più usate, ma è consigliata solo a mani esperte, perchè il colore va steso velocemente a causa della sua immediata essiccazione e si rischia che la tinta non sia uniforme, inoltre la lucidatura a gommalacca è possibile solo 40 giorni dopo la tintura. E’ un tipo di tintura adatto per legni sottili (come le impiallacciature) che, se bagnati con acqua tendono ad assorbirne troppa, imbarcandosi. Il componente principale di questo procedimento è l’anilina, prodotto chimico che si presenta in polvere finissima e si trova in commercio in ferramenta, in buste da pochi grammi. La gamma dei colori disponibili varia dal noce chiaro all’ebano, dal verde al blu. versate l’anilina nell’alcol a piccole dosi perchè possiede un forte potere colorante. Eseguite delle prove preliminari su un’assicella di legno levigata e, definita la tinta, usatela per colorare mobili di piccole dimensioni, perchè su superfici ampie è facile creare macchie e ombreggiature. Nella tinteggiatura delle superficie a vista, per evitare sbavature del prodotto, servitevi di un aerografo professionale
Potete tingere invece con tranquillità aggiungendo l’anilina alla gommalacca perchè, in caso di errore, questa può essere rimossa con un po’ di sverniciante. Se l’anilina viene sciolta in acqua, diventa più facile da stendere, inoltre può essere miscelata con le tinture naturali per ottenere colori intermedi. Proteggetevi sempre le mani con i guanti. Per colorare il legno sono disponibili anche delle cere liquide con sfumature che vanno dal neutro al noce scuro. Sono profumate, di facile stesura, non macchiano, nutrono il legno, non sollevano le fibre e permettono un diretto passaggio alla verniciatura a gommalacca o ceratura a encausto. Sono sicuramente indicate per le prime esperienze anche se sono un po’ costose.