Indice
In questa guida spieghiamo come montare un faretto da incasso.
Attrezzatura
Seghe a tazza
Avvertenze e conoscenze necessarie
Regole per la sicurezza generale
Regole per la sicurezza di settore
Conoscere il corretto dimensionamento dei cavi elettrici
La scelta del faretto
Esistono in commercio diversi tipi di faretti da incasso (comunemente definiti spots): nonostante differenze tecniche ed estetiche, sono tutti caratterizzati dal fatto di emettere luce concentrata; vengono infatti impiegati per valorizzare suppellettili, quadri o arredi particolari oppure per valorizzare zone di passaggio come corridori o atri, o ancora per creare zone di lettura ed illuminare tavoli e scrivanie. Dovete quindi tenere presente che questo tipo di illuminazione andrà sempre affiancato da lampade a luce diffusa.
Ecco un piccolo elenco dei faretti da incasso più diffusi
-Faretto alogeno 12 volt a basso spessore
utilizzato soprattutto per illuminare le specchiere dei bagni e ovunque vi sia la necessità di inserimento in uno spessore ridotto(tipicamente il top della specchiera, che normalmente è di circa 2,5/3 cm); il faretto è costituito da uno schermo riflettente fisso e da una piccola lampadina alogena con attacco a baionetta. Il tutto rivestito da un vetro che può essere rimosso per la sostituzione della lampadina stessa. Per poter funzionare il faretto necessita di una apposito alimentatore (che va correttamente dimensionato in base al numero di faretti installati)
-Faretto alogeno 12 V con lampada dicroica
a differenza del precedente ha uno spessore maggiore ed il faretto vero e proprio è costituito dal solo telaio metallico e dal porta lampada: lo schermo riflettente è integrato in un tutt’uno con la lampadina; il ricambio è più costoso ma l’emissione luminosa è esteticamente più gradevole del faretto precedente: lo schermo riflettente ha prestazioni superiori, e non ha problemi di invecchiamento poiché viene sostituito ogni qual volta si cambia la lampadina. Come il faretto precedente, anche qui abbiamo la lampada con innesto a baionetta e la necessità di un alimentatore peril funzionamento
-Faretto alogeno 230 V con lampada dicroica
esteticamente identico al precedente monta però delle lampade alimentate direttamente con la tensione domestica; a fronte di una maggiore prudenza nell’installazione e nel successivo uso, a causa delle maggiori tensioni di alimentazione in gioco, questo tipo di faretto presenta indubbi vantaggi: consuma leggermente meno, non è necessario il trasformatore, vi è minore pericolo d’incendio dovuto al surriscaldamento dei cavi
-Faretto a led
è costituito da un insieme di led ad alta emissione luminosa inseriti all’interno di un riflettore dicroico; non emettono una luce “calda” come quella alogena, ma vantano consumi energetici ridotti ed una più bassa emissione di calore, che li rendono adatti per impieghi specifici. I faretti a led sono prodotti con tensioni di alimentazione di 12 e 230 V; in questo caso visto il basso assorbimento di corrente del faretto, non è necessario prevedere un trasformatore di corrente poiché questi dispositivi integrano già dei commutatori di tensione; con la diffusione sul mercato e la diminuzione dei costi di produzione, renderà obsoleto il faretto a luce fluorescente
-Faretto a luce fluorescente
questo prodotto è nato per conciliare il fascino dell’illuminazione per mezzo di spots con la necessità di risparmiare sulla bolletta: i faretti classici, quando utilizzati in gran numero, possono avere assorbimenti di corrente superiori a quelli di un grosso elettrodomestico! Se poi devono rimanere accesi parecchie ore al giorno, il consumo diventa notevole; inoltre la durata di una lampadina alogena anche se superiore a quella di una lampadina classica, è pur sempre limitata. il faretto a luce fluorescente altro non è che un telaio metallico dotato di uno schermo riflettente di dimensioni generose ed adatto a contenere una comune lampadina fluorescente compatta (solitamente del tipo con innesto a baionetta). Va tenuto presente che la lampada crescente non è normalmente dotata di circuito di accensione, per cui tale dispositivo deve essere installato sul faretto o deve esservi un ballast nelle immediate vicinanze, necessario per alimentare uno o più faretti. Pur essendo simile nella forma agli altri modelli,il faretto con lampada fluorescente si distingue sempre per dimensioni molto più rilevanti, quadruple in diametro e profondità rispetto allo spot classico
Ultimo aggiornamento 2024-11-19 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Come Incassare un Faretto
La procedura di incasso del faretto è in realtà piuttosto semplice; dovete forse concentrarvi maggiormente sull’effetto estetico che volete ottenere. Abbiamo appena menzionato e diverse tipologie di spot basandoci esclusivamente sulle caratteristiche tecniche: l’illuminazione con i faretti nella maggior parte dei casi è effettuata per ottenere un effetto estetico; quindi la disponibilità di forme e colori presenti sul mercato è pressoché infinita. Qui ve la dovete cavare voi!!! La prima cosa da fare e quindi acquistare i faretti stabilendo in anticipo quanti ne avrete bisogno (attenzione perché spesso da una settimana all’altra viene cambiata l’estetica del prodotto, e quindi se vi trovate a fare un acquisto riparatorio, potreste non trovare più i faretti del tipo giusto). Avete ora a disposizione il diametro esatto del foro circolare da praticare per l’incasso, normalmente segnalato sulla confezione o nel foglio di istruzione allegato. sempre la scatola dovreste verificare la presenza di un triangolo rovesciato con la lettera “F” riportata al suo interno: segnala la possibilità di montare il faretto su superfici infiammabili. Utilizzare comunque sempre la massima prudenza sia nella scelta del luogo di installazione sia nell’uso: lampade raggiungono temperature molto alte.
Nei controsoffitti di cartongesso, nei pannelli di legno di mobilio, top delle cucine, soffitti in genere, qualche volta e solo con faretti speciali, a pavimento. Noi ci occuperemo dei casi classici: cartongesso e pannelli di legno. Per procedere all’agevole foratura di questi supporti è necessario l’utilizzo di seghe a tazza, di cui consigliamo l’acquisto anche perché si tratta di accessori versatili che potranno sicuramente essere impiegati per svolgere altri piccoli lavori; l’alternativa è prendere il compasso, segnare un cerchio del diametro corretto, e poi con seghetto alternativo o punta per trapano predisporre il foro. Qualora non disponeste della confezione originale del faretto, per stabilire il diametro del foro procedete così: sopra alla parte piana del faretto (che è quella che sporge a vista) si innalza il telaio di forma cilindrica; misurate il diametro di quest’ultimo ed aumentate la misura di un paio di centimetri (che costituisce lo spazio per l’inserimento delle molle), otterrete così il diametro del foro da praticare.
Prima di procedere all’inserimento, montate completamente il faretto ad eccezione della lampada. Agendo sulle molle, spingete il faretto nell’incasso: attenzione alle dita perché negli ultimi millimetri della corsa, il faretto verrà “risucchiato” dall’azione delle molle! A questo punto, potete inserire la lampada (che ripetiamo nella quasi totalità dei casi è un comune innesto a baionetta) semplicemente spingendo gli spinotti nei fori presenti sul portalampade. Fanno eccezione le lampade per i faretti alimentati direttamente a 230 V, che utilizzano in un attacco più solido denominato GU10 (visibile nella foto): in tal caso dovete effettuare l’inserimento e ruotare leggermente la lampadina in senso orario.