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L’efficiente realizzazione di un caminetto non può prescindere dalla messa in opera di alcuni principi costruttivi che tengano conto delle esigenze di tiraggio del manufatto. Anche la collocazione e il dimensionamento de “a canna fumaria, come pure il posizionamento del comignolo, rivestono un’importanza non secondaria.
Le Parti di un Camino
Focolare, piedritti, architrave e pavimento del focolare sono le parti essenziali che costituiscono il camino, o caminetto che dir si voglia. A cui si aggiungono ovviamente la canna fumaria e il comignolo, oltre alla griglia per la raccolta della cenere, non sempre presente nei camini tradizionali ma consigliabile nella realizzazione di un camino moderno. Il vano nel quale è ospitato il focolare — che può aggettare sensibilmente dallo spessore del muro o essere contenuto nello stesso — può essere strombato, sia in pianta che in alzata; la strombatura superiore ha di solito un’inclinazione opposta a quella della cappa. Le pareti e il pavimento del focolare devono essere realizzati in materiali refrattari e incombustibili.
I piedritti, in mattoni, muratura, pietra o marmo a seconda delle tradizioni locali o dei gusti, possono sporgere dal muro per 20 o 30 cm e tradizionalmente hanno soprattutto la funzione di reggere l’architrave. Anche l’architrave può essere realizzata in vari materiali: legno, pietra, marmo fanno di solito la parte del leone.
La cappa, prevalentemente dalla tipica forma di piramide tronca, laddove non sia prevista la collocazione di un modello prefabbricato viene comunemente costruita con l’utilizzo di tavelle da edilizia rifinite con malta da intonaco, per quanto sulla parete interna possano venire montati anche dei rivestimenti in metallo che, oltre a favorire l’irradiamento di calore nell’ambiente, riscaldandosi con facilità stimolano l’avviamento del tiraggio dei fumi nella fase iniziale dell’accensione.
Per quanto riguarda la griglia per la raccolta della cenere, è consigliabile installarne una ad aperture non troppo larghe, possibilmente in ghisa, così da evitare che le braci possano cadere dentro il vano previsto per la raccolta.
Requisiti
La zona più adatta alla collocazione del camino è quella più interna al locale, meglio se a ridosso del muro di colmo. La costruzione potrà essere collocata anche sulla parete interna di un muro perimetrale, ma in tal caso è consigliabile un opportuno isolamento della parete o comunque un adeguato dimensionamento dello spessore della muratura.
Vi è un requisito assolutamente essenziale, di cui un camino non può fare a meno: non deve produrre fumo all’interno dell’ambiente, segno inequivocabile di un errore nella progettazione o di un difettoso funzionamento.
Per ovviare a questo rischio, va detto che deve essere anzitutto rispettata una regola molto semplice: la bocca del camino deve risultare più larga che alta – a meno che non si abbia a che fare con una canna fumaria molto ampia e in grado di risucchiare i fumi senza difficoltà. E comunque la canna fumaria non dovrebbe essere troppo lunga rispetto al diametro della stessa.
Bisognerà inoltre non trascurare l’installazione di una valvola di regolazione del tiraggio (serranda), da porre all’imbocco della cappa.
Come Ottimizzare il Rendimento
Anche quando non si ricorra alle soluzioni messe a punto dalla moderna ricerca e all’installazione di camini di concezione tecnica molto avanzata, non vi è dubbio che alcuni accorgimenti, a volte veramente semplici, consentano di migliorare il rendimento termico del camino.
La svasatura dei fianchi del focolare, come accennato precedentemente, insieme all’inclinazione della parete di fondo sul lato superiore, può contribuire a ottimizzare la riflessione del calore prodotto, il che può essere ulteriormente facilitato attraverso il rivestimento delle pareti interne del focolare con opportuni materiali, mattoni refrattari bianchi in primo luogo. L’inclinazione del piano di fondo, rivestito con materiali refrattari che si riscaldano facilmente a contatto con la fiamma, può inoltre incrementare il tiraggio nella fase iniziale.
L’utilizzo di moderne componenti prefabbricate in ghisa o in altri materiali — una sorta di via di mezzo tra la tradizionale concezione del camino e le soluzioni più avanzate — da collocare all’interno del focolare, davanti alla costruzione in muratura, dotate di un tubo in metallo immesso nella canna fumaria, consente anch’esso di migliorare il rendimento dal punto di vista termico.
L’inserimento di tale tubo nella canna fumaria permette la creazione di una camera d’aria calda che si crea per l’appunto tra il tubo e la canna in seguito al riscaldamento del tubo stesso; dei fori praticati a una certa altezza nella parete della canna fumaria, accorgimento messo in pratica quasi sempre nel caso di installazione di un camino di tale concezione, possono poi convogliare il calore nel locale da riscaldare.
Nella moderna progettazione non si trascura di introdurre dell’aria supplementare da convogliare entro il focolare attraverso delle apposite bocche d’immissione regolabili, che pescano l’aria direttamente dall’esterno dell’edificio tramite l’allestimento di condotti protetti con una griglia esterna.
La presa d’aria, obbligatoria per legge, oltre a garantire un adeguato prelievo di ossigeno che all’interno del locale sarebbe insufficiente, garantisce una soddisfacente combustione della legna e perciò stimola un maggior sviluppo di calore. Può inoltre favorevolmente contribuire a migliorare il tiraggio: in mancanza di un adeguato apporto d’aria infatti l’ossigeno viene prelevato nell’ambiente, con la conseguente parziale uscita di fumo nel locale (la combustione di 1 kg di legna necessita di circa 45 metri cubi d’aria).
Se non è possibile predisporre dei condotti d’aerazione che possano convogliare l’aria dall’esterno al focolare passando sotto il piano di calpestio, sarà sufficiente aprire una presa d’aria nella parete esterna, munendola di una griglia di protezione e, possibilmente, di una serranda che consenta di regolare il passaggio dell’aria. Si potranno inoltre praticare dei fori sui serramenti o sui cassonetti dei rotolanti, anch’essi da munire di apposita serranda.
Nel caso il camino sia disposto a cavallo di una muratura di divisione tra due locali, uno dei quali di servizio, per esempio una lavanderia e/o un locale caldaia, ottima risulta la soluzione con la quale trarre l’aria da una finestrina che si trovi in tale locale di servizio, così che possa essere attirata dal camino tramite una camera d’aria collocata dietro il focolare. Si potrà anche far ricorso a un modello di camino prefabbricato e già dotato di una tale camera d’aria come pure di condotti per la fuoriuscita dell’aria calda nei locali a contatto con il camino. Uno di tali condotti potrà tra l’altro essere rivolto verso la lavanderia o il locale caldaia.
Per quanto riguarda il buon tiraggio del camino, è inoltre indispensabile evitare che nello stesso locale siano collocati due camini poiché quello dei due che ha un tiraggio più forte potrebbe interferire con il buon funzionamento dell’altro, rovesciandone la corrente ascensionale.
Va ricordato anche che il fuoco andrebbe acceso preferibilmente a ridosso della parete di fondo del camino, perché in tal modo si crea un migliore movimento dell’aria. Nel caso ci si trovasse alle prese con difficoltà di tiraggio, una soluzione alquanto semplice, che il più delle volte funziona, soprattutto in presenza di un’errata proporzione tra altezza e larghezza della bocca del camino, può essere quella di abbassarne l’apertura con un telo. Ovviamente ciò è possibile se il camino ha una profondità di almeno 1 m, altrimenti c’è il rischio che il telo prenda fuoco. L’aumento del rapporto altezza/larghezza a favore della larghezza, dovrebbe aumentare il tiraggio e consentire perciò di risolvere il problema. Lo stesso risultato può essere ottenuto impiegando altri materiali: una lastra di materiale non infiammabile, per esempio rame, o una tavola di legno se la profondità del camino consente di porla al riparo dal rischio di combustione.
Per quanto riguarda la possibilità di aumentare la profondità del focolare nel caso fosse insufficiente, si può anche far sporgere maggiormente i piedritti. Se sono già collocati e sono realizzati in due blocchi di pietra sarà necessario smontarli e riposizionarli o sostituirli; se sono costruiti in mattoncini si dovrà provvedere a smantellarli e ricostruirli ex novo, collocandoli in modo da farli sporgere più consistentemente.
Anche la collocazione sulla parete di fondo del focolare di una piastra metallica (ferro, ghisa ecc.), bloccata con delle zanche a una distanza di almeno 5 cm dal muro, così che si crei un’intercapedine sul retro, può consentire di trovare una soluzione a un insoddisfacente tiraggio. La formazione dell’intercapedine e il rapido riscaldamento della piastra che surriscalda i fumi, faranno sì che questi ultimi risalgano la cappa più velocemente. La doppia parete, laddove si potesse contare su un’adeguata profondità, potrà essere costruita pure in mattoncini di materiale refrattario, da collocare anche in questo caso a una distanza di almeno 5 cm dalla parete di fondo. È opportuno che l’intercapedine così creata venga mantenuta solamente per una fascia in verticale che corrisponda grosso modo all’apertura prevista sulla parete stessa, in modo che si crei una sorta di canna fumaria tra la doppia parete e la parete di fondo. L’intercapedine andrà perciò chiusa ai due lati della “canna fumaria” creata con la costruzione della doppia parete, per evitare il ristagno dei fumi.
Canna Fumaria
La canna fumaria ha il compito di convogliare all’esterno i fumi per effetto del tiraggio e il buon tiraggio dipende in notevole misura anche dall’efficienza e dall’adeguato dimensionamento della canna stessa. Poiché i prodotti derivati dalla combustione tendono a salire verso l’alto dato che hanno una temperatura assai più elevata dell’aria dell’ambiente, si crea un effetto di depressione che richiama l’aria intorno al focolare e, alimentando la combustione, crea una colonna ascendente.
Per quanto riguarda l’eventuale raccordo con la canna fumaria in muratura si privilegia oggigiorno l’utilizzo di tubi flessibili a sezione circolare; l’eventuale raccordo è preferibilmente effettuato con tubi in acciaio inox, che devono evitare strozzature o inclinazioni superiori a 45° rispetto alla verticale.
Anche la sezione della canna fumaria dovrebbe preferibilmente risultare circolare, così da ottimizzare il tiraggio; può comunque essere realizzata anche a sezione quadrata o rettangolare. In quest’ultimo caso è però raccomandabile che i lati non differiscano tra loro di più di due terzi. Per realizzare la canna fumaria vanno utilizzati materiali refrattari, resistenti alle alte temperature e impermeabili ai gas. Nei casi nei quali la canna fumaria sia collocata all’esterno dell’edificio deve essere adeguatamente rivestita, in modo da ostacolare il raffreddamento dei fumi, che potrebbe creare problemi di tiraggio.
Si possono perciò utilizzare degli elementi prefabbricati vibrocompressi in conglomerato cementizio formanti una controcamera con intercapedine d’aria, o in acciaio rivestito all’esterno con materiali isolanti.
La canna deve essere autoportante e dovrebbe possibilmente avere una struttura autonoma rispetto alla parete. Dovrebbe inoltre avere una lunghezza sufficiente e non presentare strozzature, gomiti e variazioni di sezione, né essere comunicante con altre canne fumarie e avere un’altezza che superi gli edifici immediatamente vicini.
È necessario inoltre tenere presente che se la sezione della canna risultasse eccessivamente grande si avrebbe un aumento della superficie di raffreddamento verso l’esterno, con un inevitabile abbassamento della temperatura dei fumi, il che provocherebbe il rallentamento della velocità di uscita degli stessi, fenomeno questo che potrebbe facilitare la loro fuoriuscita nell’ambiente in cui si trova il camino.
Anche una sezione eccessivamente piccola potrebbe facilitare la fuoriuscita dei fumi nell’ambiente e, in presenza di una canna fumaria troppo piccola, è consigliabile la combustione di ridotte quantità di legna nella fase iniziale dell’accensione del fuoco.
Nel calcolare la sezione adatta è opportuno tenere presenti dunque almeno tre fattori. In primo luogo sarà bene non trascurare il fatto che aumentando l’altezza sul livello del mare alla quale viene installato il camino, dovrà aumentare la sezione della canna.
Andrà inoltre tenuto presente che con l’aumento dell’altezza complessiva della canna dovrà diminuire la sezione necessaria.
Sarà ovvio infine che la sezione dovrà essere valutata anche in funzione della potenza del camino, cioè dell’apporto previsto di combustibile.
Il Comignolo
Il comignolo ha lo scopo di disperdere i fumi provenienti dalla canna fumaria, favorire il tiraggio ed evitare influenze negative dei venti e degli agenti atmosferici. Non è raro pertanto che l’efficienza del tiraggio sia compromessa da un comignolo fatto male o collocato in modo errato.
Va detto anzitutto che il comignolo non deve servire che un’unica canna fumaria indipendente e che il tratto della canna fumaria che sporge dal tetto o rimane a contatto con l’esterno deve essere ben isolato. L’efficienza del tiraggio può inoltre essere alterata, per esempio, dall’intensità del vento e in tal caso è necessario intervenire con alcuni accorgimenti che modifichino l’assetto del comignolo.
È anzitutto importante dunque che la bocca della canna fumaria risulti posizionata in pieno vento e a un’altezza superiore di almeno 1 m rispetto al colmo del tetto o di qualsiasi altro ingombro o struttura distante meno di 8-10 m; è inoltre essenziale considerare che la sezione utile di uscita del comignolo, cioè l’area totale delle sue aperture verso l’esterno, deve risultare non inferiore al doppio della sezione della canna fumaria.
Buona anche la soluzione per cui, individuata la direzione prevalente dei venti, che di solito tirano da due direzioni contrarie l’una all’altra, si intervenga spezzando il vento grazie a una modifica del comignolo che consenta di formare un vortice d’aria che faciliti il tiraggio. Si potranno perciò tappare completamente i due lati esposti al vento, dotando gli altri due di molte aperture che consentano di creare una serie di buchi contro i quali il vento rimbalzi: in tal modo si forma un vortice d’aria che garantisce il tiraggio. Tanto più la zona è ventosa e tanto più i buchi devono essere piccoli.
Per aumentare ulteriormente il tiraggio si possono anche orientare in modo diverso i mattoni con i quali creare i fori sul comignolo e non far corrispondere i fori dei due lati aperti. Il tutto ovviamente è possibile se, nonostante l’intervento, il comignolo mantiene quella caratteristica cui si è accennato poco sopra, cioè che la sezione utile di uscita dei fumi sia almeno doppia rispetto alla sezione della canna fumaria.
I moderni comignoli di tipo “antivento”, dotati di profili alari che assicurano lo scarico dei fumi anche in presenza di forti venti orizzontali, sono di solito in grado di garantire un buon smaltimento dei prodotti della combustione.