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In questa guida spieghiamo come realizzare una fioriera in legno fai da te.
Spinta dall’esigenza di schermare una brutta visuale, eliminare una moltitudine di barattoli, vasi e vasetti sparsi ovunque senza criterio – e soprattutto di destinare il budget disponibile alle piante da metterci dentro piuttosto che all’acquisto di fioriere già fatte (da 40 euro le più economiche in plastica, a oltre 100 euro quelle splendide in cotto) – mi sono costruita tre fioriere in legno.
Materiali
Ecco quanto occorre per realizzare una fioriera di lunghezza 100cm, larghezza 40cm, altezza 40cm:
lato lungo: 6 pz lungh. 100cm x largh. 13cm (spessore 2cm)
lato corto: 6 pz lungh. 36cm x largh. 13cm (spessore 2cm)
fondo: 3 pz lungh. 100cm x largh. 13cm (spessore 2cm)
angoli interni: 4 pz lungh. 35cm x largh. 3cm (spessore 3cm)
traversino centrale: 1 pz lungh. 36cm x largh. 2cm (spessore 2cm)
piedini: 2 pz lungh. 38cm x largh. 2cm (spessore 2cm)
Poi serve un po’ di ferramenta varia
viti
avvitatore elettrico
1 barattolo di catramina
1 barattolo di impregnante da esterno del colore preferito (nel mio caso palissandro)
Oltre che tutti i macchinari professionali, come sega a mano, oppure seghetto alternativo, carta vetrata e lima per smussare i profili delle assi di legno
Realizzazione
Ho iniziato con l’unione di 3 assi (100x13x2) avvitandole su 2 listelli per gli angoli interni.
I listelli non li ho messi a filo ma un pochino rientrati in modo che l’angolo formato potesse contenere il lato corto. Poi, dopo aver fissato le altre 3 assi del lato corto direttamente sul listello angolare già montato, ho assemblato l’altro lato lungo e l’ho fissato al resto della struttura realizzando questa cosa, che ho reso un po’ più salda montando un traversino centrale.
In seguito ho fissato le 3 assi per il fondo (non proprio attaccate ma lasciando delle fessurine) e ci ho applicato sopra i due piedini che permettono di tenere sollevata la fioriera e allontanare il più possibile il rischio infradiciamento del legno e soprattutto il drenaggio dell’acqua di innaffiatura. Come ultima cosa si trapana il fondo per fare dei buchi per lo scolo dell’acqua.
Terminato il montaggio, ho verniciato tutto l’interno con la catramina per salvaguardare il più possibile il buono stato del legno; e, dopo un giorno, ho verniciato l’esterno con l’impregnante apposito.
Messa in Opera della Fioriera
Bene! A questo punto la parte più noiosa sembra finita invece deve ancora arrivare il riempimento delle fioriere con il terriccio, che non è poco se ci si deve andare a comprare dei gran sacchi pesantissimi di terriccio e pomice e soprattutto si ha poco spazio per mescolarli per benino.
Comunque ormai si è in fase di arrivo e lo si fa con piacere: uno straterello di 1 cm di pomice grossolana sul fondo e poi via con il riempimento nelle proporzioni 60% buon terriccio organico e 40% pomice; nel mio caso con quelle misure il volume ottenuto tenendo conto di 5 cm di bordo in alto per agevolare l’innaffiatura è dato da circa 96cm x 36cm x (39cm-5cm)= 0,117 metri cubi, il comporta circa 117 litri di miscuglio, nelle proporzioni di 70 litri di terriccio e 47 litri di pomice.
Una cosa importante: si dovrebbe tenere conto di circa un calo del 15% per il compattamento del miscuglio in seguito all’innaffiatura e quindi si dovrebbe abbondare un po’ con i litri rispetto al volume ricavato, ma non dimentichiamoci che le piante che si andranno ad inserire hanno un loro pane di terra che occupa comunque un discreto volume; in seguito alla mia esperienza direi che un 5%-10% di calo da compattamento è sufficiente.
Ultima considerazione sul terriccio: nelle mie intenzioni iniziali volevo riutilizzare la terra asportata in seguito ai lavori di aprile in giardino, magari mescolata a del terriccio, ma effettivamente sarebbe stata troppo compatta e pesante, inoltre non ne conosco la struttura organolettica ma mi è stato spiegato che se ci fosse stato molto limo, sarebbe presto dilavata verso il fondo, facendo in modo che le radici trovassero sempre melma bagnata in basso e terriccio sempre asciutto in alto; quindi insomma ho lasciato crepare l’avarizia e mi sono comprata anche il terriccio e la pomice, che tra l’altro è un ottimo ingrediente drenante che assorbe come una spugna l’umidità e la rilascia quando serve…
Ma ecco arriva la parte divertentissima, decidere cosa metterci dentro! Per essere molto breve ho utilizzato il più possibile le piante che già avevo in vaso da diverso tempo e le ho integrate con qualche acquisto, seguendo questo schema:
In pratica, ho dato un’impostazione che creasse un legame tra le 3 fioriere adottando uno schema simmetrico convergente verso il centro e scegliendo per le fioriture solo due colori: il blu (Convolvulus sabatius e Torenia fournieri) con spruzzate di giallo (Bidens); inoltre per “legare” la Nandina domestica (che già avevo) della fioriera centrale con le due fioriere laterali ho introdotto al centro di queste, tra il Pittosporo Tenuifolia Variegato e l’Aleagnus ‘Gilt Edge’, i Cornus sanguinea ‘Midwinter Flame’ di Acerobis perché in questo preciso periodo i colori dei loro fogliami è davvero molto simile.