Nulla è più bello, per un bambino, di una piscina « personale » da sfruttare nelle calde giornate estive, sul terrazzo di casa o in giardino; ma nulla è più drammatico di una piscina di plastica che si taglia, che perde aria dalle sponde e si affloscia o che, peggio ancora, si taglia sulla base e lascia scappare l’acqua.
Il tipo di riparazione che si può effettuare dipende unicamente dalle dimensioni del taglio o dello strappo.
Se si tratta di un forellino la procedura è molto semplice. Basta individuarlo, dopo avere svuotato la piscina, spargendo un po’ d’acqua insaponata sulla zona sospetta: quando si vedono le bollicine si è sulla buona strada. Pulire bene attorno al foro, per un raggio di un paio di centimetri, con uno straccio e poi con carta smeriglio. Sarà sufficiente, a questo punto, agire come si agirebbe per la foratura di un pneumatico di bicicletta: si spalma sulla parte lesa un velo dell’adesivo più adatto, e si attende che asciughi completamente. Si spalma un altro strato di adesivo, e contemporaneamente si ritaglia un pezzo di plastica simile al materiale con cui è fatta la piscina; anche su questa pezza si spalma un velo di adesivo. Quando l’adesivo sulla piscina e sulla pezza è quasi asciutto, ma ancora « colloso », si appoggia la pezza sulla piscina, esercitando una pressione regolare su tutta la superficie. Attenzione: per garantire la riuscita dell’operazione è necessario che l’adesivo sia spalmato in quantità regolare fino ai bordi della pezza, per evitare che, a operazione ultimata, questa si slabbri. È anche importante lasciare trascorrere 24 ore prima di gonfiare d’aria le pareti e riempirla d’acqua.
Alquanto più laboriosa, invece, la riparazione di una piscina in cui un gioco troppo energico dei piccoli bagnanti, o una pietra troppo acuminata del giardino abbiano prodotto un taglio vero e proprio. Occorre agire, in questo caso, come Re si fosse in marina, con la stessa tecnica che i marinai adottano da secoli per riparare le vele delle loro barche. Pulita la zona del taglio, ci si armi di ago e spago. Si cominci a cucire da un’estremità dello strappo; tatto un nodo ad un capo dello spago, si infili l’ago dalla parte interna dello strappo, in modo che il nodo resti all’interno; si attraversi lo strappo e si infili sopra l’arco visibile della prima cucitura, si torni all’interno dello strappo, e da li si ripeta l’operazione.
Il vantaggio di questa cucitura è il suo aspetto particolarmente liscio: in questo modo, infatti, i due bordi dello strappo non verranno mai a sovrapporsi, e sarà particolarmente facile applicare una pezza con il metodo illustrato precedentemente. La durata di questa riparazione dipende esclusivamente dalla cura con cui è stata fatta la cucitura e dall’adesivo usato.
Se il taglio interessa una delle cuciture a caldo alle quali la piscina è stata sottoposta durante la sua fabbricazione, il tipo di riparazione appena descritto diventa molto meno efficace. È necessario allora ricorrere all’intervento di laboratori specializzati nel trattamento della plastica.
Per riparare la piscina tagliata pulire bene attorno alla parte danneggiata, quindi cucire come indicato nei dettagli A e B. Spalmare con un adesivo adatto al tipo di plastica della mini piscina (dettaglio C) e coprire quindi (dettaglio D) con della plastica simile.