Rinnovare radicalmente una stanza con poche ore di lavoro passando da un anonimo muro bianco ad una rustica parete in pietra: si usa un materiale artificiale, la pietra finta o ricostruita, in piastrelle di forma più o meno regolare.
Il materiale è preparato in una ampia varietà di forme in modo da non generare figure ripetitive durante la posa. E’ consigliabile vare il materiale per la posa da diverse scatole per mescolare colori e forme.
Ultimo aggiornamento 2024-11-08 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Le pareti con pietre a vista ricordano murature antiche e donano calore e personalità anche alla più anonima delle stanze.
Allo scopo esistono numerose versioni di rivestimenti in conglomerati cementizi colorati che imitano alla perfezione, sia nelle forme sia nella tinta, la pietra naturale con il vantaggio di consentire una posa semplice come in una normale piastrellatura.
Una delle facce è infatti liscia ed hanno spessori raramente maggiori di 3 cm e pesi che vanno da 30 a 50 kg/mq.
L’unica attenzione riguarda lo stato del muro che deve essere solido e privo di sfarinamento.
La posa può essere eseguita perfino su cartongesso o tamponature in legno purché irrobustite con uno strato di malta in cui sia stata annegata una rete metallica. Per applicare le pietre si possono adoperare normali adesivi da rivestimento o una malta composta da una parte di calce, due di cemento e cinque di sabbia fine mescolate con acqua.
La posa non differisce troppo da quella delle piastrelle; l’irregolarità delle forme, anche se utilizziamo un materiale grossolanamente squadrato, richiede una particolare attenzione per evitare errori di posa. Frequenti controlli con una livella a bolla o una moderna livella laser evitano di perdere l’allineamento orizzontale.
1: sulle piastre di pietra ricostruita si stende, con una spatola, uno strato sottile ed uniforme di adesivo da rivestimenti o anche una malta di calce e cemento.
2: il pezzo viene posto sulla parete e premuto con forza in modo che aderisca perfettamente. E’ bene controllare con una livella che ciascun corso di pietre sia orizzontale e che le fughe siano di ampiezza uniforme.
3: al termine della posa si procede riempiendo le fughe con malta fluida. Il lavoro è facilitato dall’uso di una sacca conica che impedisce lo sporcamento delle pietre. Se questo dovesse accadere si può rimediare subito pulendo con una spugna bagnata.
4: quando la malta risulta compatta, ma non ancora del tutto indurita, si lisciano le giunzioni con una piccola cazzuola o con un ferro piegato.
5: la pulizia finale eseguita con una spazzola a setole dure elimina i residui di malta prima che induriscano. Questa rifinitura è indispensabile, dato che le pietre ricostruite non possono essere lavate con prodotti acidi. Le pietre possono essere trattate con impregnanti siliconici per ridurre l’assorbimento dello sporco.