In questa guida spieghiamo come fare la lucidatura a cera di un mobile in legno.
La caratteristica della lucidatura a cera sta nel fatto che il mobile apparirà leggermente meno brillante di uno finito allo stoppino; inoltre dà maggiore risalto alla venatura, ed è quindi più adatta a legni a venatura meno fine, come la quercia e, in minor misura, il mogano.
Esistono numerose cere in commercio, ma in ottemperanza alla buona regola del bricoleur, il quale cerca di fare il possibile per essere indipendente anche nella preparazione delle materie prime, suggeriamo una ricetta di estrema semplicità, che è poi la stessa cui ricorrono (variandone naturalmente le quantità, ma non i rapporti) i professionisti della lucidatura dei mobili.
Tutte le sostanze sono facili da trovare in colorificio. Consiste, questa miscela, in
1,5 kg acquaragia
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400 g cera vergine
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2 cucchiai ocra gialla
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1,5 cucchiai ocra rossa
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2 cucchiai bitume giudaico (che però è piuttosto difficile da trovare, e può essere sostituito con 1 cucchiaio di un liquido che si chiama « nero Giappone »).
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In mancanza di cera vergine, si possono usare 200 g di carnauba. La miscelazione deve avvenire « a caldo ». Poiché si tratta di sostanze infiammabili, è bene evitare il fuoco diretto. Immergere il pentolino destinato alla miscela in uno più grande, in cui si è versata acqua bollente. Quando l’acqua è fredda, sostituirla con altra acqua bollente, fino a quando la soluzione è perfettamente mescolata. Poi lasciarla raffreddare (inevitabilmente si solidifica).
Se il mobile è nuovo, o se nel corso della riparazione la sua superficie è stata raschiata, occorre anzitutto colorare il legno. Per farlo si usa un mordente, che può essere sciolto in acqua o in alcool o in olio, secondo il tipo di finitura che si desidera. Sebbene il mordente ad acqua sia il più facile da usare, quello ad olio è il più adatto per una successiva lucidatura a cera. Il compromesso consiste in un mordente ad acqua in cui l’acqua è stata sostituita con acquaragia. Usando un mordente a olio, si lasci asciugare il mobile due o tre giorni prima di finirlo.
Spalmare uno strato di cera con un pennello, poi con lo stesso pennello, « tirare » la cera finché è quasi asciutta. Lasciare asciugare per un’ora, quindi con lo stesso pennello spalmare un altro strato di cera, come indica il nostro primo disegno. Con
uno spazzolone di trebbia messicana (dettaglio 1 della fig. 2) si « tira » quindi la seconda mano, finché toccando con le dita si avverte una superficie lucida ma non più appiccicosa. La finitura avviene con una spazzola fine di cinghiale, quindi con un panno. Se il legno è molto poroso si consiglia di diluire con acquaragia la prima mano di cera. Per ottenere i migliori risultati ripetere l’operazione ogni due o tre giorni per un paio di settimane, con l’accortezza tuttavia di lucidare molto bene affinché lo strato di cera sia molto sottile e possa indurire rapidamente; uno strato troppo spesso, invece, può richiedere mesi prima di fissarsi definitivamente. Un altro consiglio: non lavorare mai in una stanza fredda; d’inverno, se necessario, riscaldare leggermente la cera.