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Senza entrare nel merito del fermodellismo e limitandosi a considerare il piccolo impianto-giocattolo, gli interventi che ne garantiscono l’efficienza e di conseguenza il divertimento possono essere suddivisi fra il materiale rotabile, le strade ferrate e gli accessori.
Il materiale rotabile
La prima e spontanea attenzione va alle locomotive ed ai locomotori che sono gli elementi vivi del gioco; nei modellini di treno entrambi questi mezzi di trazione sono azionati da un piccolo motore elettrico funzionante a corrente continua, e per alcune marche, a corrente alternata. L’alimentazione elettrica a bassa tensione viene fornita al motore per mezzo dei binari o per mezzo dei binari abbinati ad una linea aerea; da questi l’energia viene prelevata mediante le ruote e i pantografi della locomotiva o locomotore.
Affinché la locomotiva si muova e sviluppi a pieno la sua potenza, è necessario che non vi siano dispersioni di corrente o falsi contatti fra ruote e binari, ruote e contatti del motore, pantografo e linea aerea;
pulizia delle ruote: nel caso classico della locomotiva a vapore, le ruote motrici hanno generalmente i raggi di plastica e i cerchioni sagomati in metallo; le ruote sono collegate fra loro a coppie mediante un asse metallico fissato al centro dei raggi; uno solo di questi assi è innestato tramite ingranaggi al motore elettrico. I cerchioni delle ruote per l’interposizione dei raggi di plastica sono elettricamente isolati fra loro; ciò è necessario per far sì che le ruote di destra possano prelevare dal binario destro una polarità dell’alimentazione elettrica e quelle di sinistra l’altra dall’altro binario. Per fare in modo che il movimento avvenga in modo omogeneo anche sugli scambi o sulle giunzioni dei binari è però necessario che tutti i cerchioni di un lato siano collegati elettricamente fra di loro, e altrettanto avvenga per l’altro lato. Questo collegamento è realizzato mediante gruppi di contatti striscianti, dai quali si preleva l’energia elettrica da mandare al motorino. La superficie su cui scorrono i contatti è soggetta a sporcarsi spesso; per pulirla si rovescia la locomotiva e usando un cacciavite a punta sottile o un ago si allontanano i contatti da ogni singola ruota; pulendoli agire con delicatezza. Pulire quindi tutto attorno il cerchione con un pennellino bagnato d’alcool o di benzina, asciugare con cura usando uno straccetto morbido senza peli;
pulire i contatti: bisogna smontare la carrozzeria della locomotiva che è fissata al telaio con « rodiggi » mediante tre o quattro viti alle quali si accede generalmente da sotto; svitare le viti e staccare la carrozzeria dal telaio. Si mettono così in vista gli ingranaggi di trasmissione del movimento, il motore elettrico e i contatti striscianti sulle ruote; questi possono essere a lamina e in tal caso strisciano sulla fiancata interna dei cerchioni; oppure a filo e in tal caso l’estremità del contatto è sagomata in modo da scorrere con sicurezza sulla nervatura esterna del cerchione. Nel primo caso agendo con delicatezza con la punta di un cacciavite piccolo si schiaccia la lamina allontanandosi dal cerchione; mantenendola schiacciata lavare il contatto con il pennellino bagnato nell’alcool o nella benzina. Ripetere l’operazione per le altre lamine. Nel caso dei contatti a filo si sganciano questi dalle nervature dei cerchioni e si lavano col pennellino. Attenzione: i contatti a filo sono molto delicati e si deformano con facilità; in tal caso non aderiscono bene alla ruota’ e la locomotiva perde potenza;
pulire i binari: il lavoro può avere due aspetti diversi: pulizia dei binari smontati o di binari montati su di un plastico. Nel primo caso il lavoro consiste nello spolverare con un pennellino binari, scambi, incroci ecc. per poi procedere alla loro sgrassatura mediante uno straccetto prima di usare. Nel secondo caso si pub procedere come visto sopra se il plastico è di piccole dimensioni, se invece è molto grande si farà fare il lavoro ad un treno speciale. Si userà per questo una locomotiva qualsiasi con al traino un vagone merci (tipo pianale aperto). Davanti alle ruote anteriori del vagone si fisseranno le setole di due pennellini morbidi disposte in modo che vadano a strisciare sui binari. Sul vagone si fisserà con del nastro adesivo un bottiglino (attenzione alla sagoma limite) pieno di alcool dal cui tappo di sughero si faranno uscire due stoppini, le cui estremità dovranno strisciare sui binari dietro al vagone. Nel fissare gli stoppini al vagone fare attenzione a non stringerli, per non impedire il flusso dell’alcool. Al treno così composto si farà percorrere a bassa velocità l’intera rete; si otterrà una completa pulizia, anche dei punti più inaccessibili.
La locomotiva non va
L’inconveniente si manifesta con arresti improvvisi, difficoltà di avviamento e perdite di potenza sotto sforzo. Il primo rimedio consiste nella accurata pulizia di ruote, contatti e binari, ma se il fenomeno si ripete la causa va ricercata nel motore elettrico. Specialmente con la trazione a corrente continua l’indotto (ossia la parte mobile del motore) è alimentato attraverso due contatti striscianti (chiamati anche carboncini dato che sono ricavati da un cilindretto di grafite) che possono provocare tre inconvenienti: contatto incerto, mancato contatto e mancata commutazione.
Nel primo caso le mollette che premono i carboncini sul collettore dell’indotto (disco di rame interrotto a settori) si sono snervate e non esercitano più la pressione dovuta; in queste condizioni fra carboncino e collettore si sviluppano delle scintille e molta energia viene così sprecata. Il rimedio consiste o nella sostituzione delle mollette (se il ricambio è disponibile) oppure nell’aumentarne il carico. Per far questo estrarre, con una pinzetta, la molletta dalla sua sede e rimontarvela dopo averla forzata con mezzo giro in più. Nel secondo caso il lungo uso ha provocato il completo esaurimento di uno o entrambi i carboncini. Sollevare con delicatezza il braccio delle mollette.
Soffiare nelle sedi dei carboncini per eliminare eventuali tracce di grafite; inserire una nuova coppia di carboncini e rimettere in sede le mollette. Attenzione anche se si fosse consumato un solo carboncino è necessario sostituirli entrambi. Far fare un breve rodaggio ai carboncini facendo girare la locomotiva senza carico. Nel terzo caso, infine, particelle di grafite sono andate a colmare gli interstizi fra un settore e l’altro del collettore. La riparazione è un po’ delicata. Togliere la carrozzeria dalla locomotiva, staccare dal telaio il motorino elettrico (non è però necessario staccare i fili di alimentazione). Estrarre i carboncini; aprire il corpo del motore e sfilarne delicatamente l’indotto. Con la punta di una lama raschiar via delicatamente la grafite dagli interstizi del collettore dopo aver lisciato con carta abrasiva finissima l’intera superficie del collettore stesso. Reinserirlo nella sua sede; chiudere il motore e rimontarlo sulla locomotiva.
Collaudarne il funzionamento. Con l’occasione si provvederà anche alla lubrificazione degli ingranaggi e degli assi.
Ingranaggi e assi
Sul perno del motore è calettata una piccola vite senza fine che fa presa su di un ingranaggio a denti obliqui la quale a sua volta ingrana sulla piccola ruota dentata fissata sull’asse delle ruote motrici. Questo gruppo di ingranaggi svolge anche la funzione di gruppo di riduzione: ad un giro completo dell’asse del motore corrisponde solamente una piccola frazione di giro delle ruote motrici. Gli ingranaggi vanno lubrificati usando grasso speciale per trasmissioni, venduto in vasetti nei negozi di modellismo. La coppia di ruote motrici trasmette il moto alle altre ruote per mezzo dei biellismi. Biellismi e assi delle ruote vanno lubrificati con olio di vaselina. Prima di lubrificare pulire le parti da eventuali tracce di grasso secco o sporcizia.
Vagoni e strade ferrate
I vagoni richiedono scarse cure, limitate alla pulizia periodica dalla polvere ed alla lubrificazione degli assi e dei perni dei carrelli con olio di vaselina. Se nei vagoni passeggeri è predisposto l’impianto di illuminazione interna, controllare i contatti che prelevano l’alimentazione elettrica dalle ruote, come già visto per le locomotive.
I binari richiedono piccole cure di carattere meccanico. Non tentare, tuttavia, di riparare un tratto di binario storto malamente: il risultato non sarà certamente soddisfa
cente. Il punto più delicato è l’innesto a baionetta. Verificare periodicamente l’efficienza della piastrina di attacco; se è lasca stringerne le labbra con una pinza o, meglio, sostituirla (figg. 2 e 3). Per gli scambi è importante verificare gli « aghi » che devono poter aderire perfettamente alla rotaia. Se fossero storti o deformati raddrizzarli delicatamente usando una pinza con punte fini. Lubrificare con una goccia di olio di vaselina sia la tiranteria sia il perno dello scambio, nei punti di attrito. Se lo scambio non funziona verificare che la sua leva di comando sia agganciata alla molletta a lamina che aziona gli aghi; staccare la scatoletta di comando dal piano dello scambio, togliendo le due viti di fissaggio; agganciata la leva rimontare seguendo il percorso inverso.