In questa guida spieghiamo come allestire un laghetto in un vaso.
In un giardino vero, di quelli con tante piante, i sentierini, le luci di sera e gli angoletti misteriosi, un piccolo lago rappresenta un sicuro punto di interesse, qualcosa che definisce e arricchisce l’insieme, dandogli un preciso significato. Un pò come le figurine degli sposi o il mazzetto di fiori o le colombelle sulla torta nuziale.
Il laghetto, per quanto artificiale, se ben fatto renderà tutto l’insieme straordinariamente naturale e affascinante. Una piccola cascata, uno zampillo, qualche pesciolino o una ranocchia e il gioco è fatto, sembrerà di tornare bambini, a giocare sulle rive del torrente che scorreva giusto in mezzo all’antica periferia della città, ai tempi in cui al posto del parco ben pettinato c’erano ancora i grandi canneti che non davano fastidio a nessuno e non s’era ancora vista l’ombra di una zanzara globalizzata.
Ora, il giardino io non ce l’ho e non ho la possibilità di realizzare sul mio terrazzo opere importanti per poter utilizzare uno di quei laghetti presagomati che vendono certi vivai. Però non mi piace rinunciare in partenza alle cose e adoro fare dei piccoli esperimenti. Così è partita la sperimentazione del secchiolago. Consiste in un laghetto in vaso, con tanto di zampillino, valvolina troppopieno, sistema di regolazione della temperatura, pesciolini e piante acquatiche. Zona climatica di riferimento: Roma. Esposizione: Sud o sud-ovest o sud-est. Adatto a giardinieri balconisti o terrazzauti in cerca di qualcosa di diverso da mettere in vaso, anche se un pò più impegnativo dei gerani edera.
Materiale necessario
-una ciotola di resina o plastica, tonda, larga e bassa (per esempio diametro di 70 cm., altezza 30 cm.)
-un vaso di plastica tondo e alto non forato (35 x 40 cm. circa)
-terriccio universale e argilla espansa
-un piccolo trapano o una punta adatta a forare la plastica
-raccordini e gocciolatori per collegare l’impianto di irrigazione automatico
-due pezzi di canna di bambù, di quelle che si usano per sostenere le piante
-piante miste da acquario uno o due pesci rossi
-alcuni cespuglietti di piante che piacciono
-un vaso di ceramica o un secchio per raccogliere l’eventuale acqua in eccesso
L’isolamento
Allora, innanzitutto dobbiamo scartare l’idea di mettere il nostro secchio bello bello esposto al sole così com’è. D’estate i pesci ne resterebbero, come dire… alquanto lessi.
Che fare per tenere sotto controllo la temperatura
-preparare la ciotola, aumentando il numero dei fori di drenaggio e praticandone alcuni anche alla base delle pareti.
-al centro della ciotola, collocare il vaso tondo (che è privo di fori di drenaggio e andrà riempito d’acqua).
-riempire lo spazio vuoto tra la ciotola e il vaso con del terriccio (predisponendo anche il solito strato di drenaggio con l’argilla espansa), che farà da isolante.
In questo terriccio metteremo a dimora dei cespuglietti misti, preferendo essenze resistenti, che contribuiranno ad ombreggiare il laghetto e occulteranno il bordo del vaso interno, più alto di quello della ciotola. Lo schema mostra con semplicità l’effetto da realizzare. Si notino i fori di drenaggio praticati anche attorno alla base della ciotola esterna, per agevolare lo sgrondo dell’acqua. Il terriccio dovrà essere innaffiato con regolarità.
Il Troppo Pieno
una volta riempito di terriccio lo spazio fra i due contenitori, potremo riempire d’acqua il vaso interno, finalmente. Per evitare però che eccessi di innaffiatura o la pioggia stessa facciano tracimare il nostro microscopico laghetto, occorre praticare, a qualche centimetro dal bordo, un foro per che consentirà la fuoriuscita dell’acqua in eccesso senza farla arrivare all’orlo. In questo foro potrà essere inserito un raccordino per impianti di irrigazione, che attraverso un tubicino consentirà lo scarico dell’acqua in un contenitore appositamente predisposto, da svuotare regolarmente. Per sicurezza, un pò più in alto del forellino e sempre in prossimità del bordo, praticate anche un buco più largo e copritelo con un pezzetto di rete plastificata (così i pesci non saranno trascinati via…. dalla corrente, in caso di forti intemperie).
L’innaffiatura
Come abbiamo detto, il terriccio attorno al lago dovrà essere innaffiato regolarmente. Ma anche al laghetto spetterà un suo gocciolatore, collegato all’impianto di irrigazione principale, che rilascerà acqua nei tempi programmati. Un pò perché così sarà sempre assicurato un certo ricambio d’acqua (l’acqua nuova entra dal gocciolatore ed esce dal tubicino del “Troppo Pieno”), un pò perché anche i principi Feng Shui raccomandano di inserire l’elemento acqua nel giardino per la sua energia vitale, ma di tenerla in movimento perché possa essere liberato il flusso della sua forza positiva. Sarà carino inserire il tubicino del gocciolatore all’interno di due pezzi di canna di bambù, cavi all’interno, e realizzare così una piccola fontanella orientaleggiante, come si vede nella foto.
Il ricambio dell’acqua
Soprattutto nei primi mesi dall’impianto o in caso di pioggia, l’acqua tenderà a intorbidire e a diventare di colore verde per la presenza di alghe microscopiche. Con l’aiuto di una pompa per acquario sommersa, facilmente reperibile in un negozio di acquari o di hobbistica, provvederemo allora a cambiarla. Introdurremo all’interno del lago la pompa sommersa, collegata a un tubo per lo scarico dell’acqua prelevata, e il tubo da irrigazione. Con un pò di attenzione, regoleremo il rubinetto dell’acqua pulita in modo che la quantità di acqua prelevata dalla pompa sommersa sia uguale a quella contemporaneamente emessa dal tubo di irrigazione. Dopo un pò, l’acqua del secchio tornerà limpida e il gioco sarà fatto. Dopo qualche mese dall’impianto, comunque, la situazione del laghetto tenderà a stabilizzarsi e questo lavoro noioso non dovrebbe più rendersi necessario.
Le piante e i pesci.
Dunque, una volta sistemato tutto il resto porremo sul fondo del secchiolago uno strato di ciottoli di vetro. A questo punto, si passerà alle piante. Saranno necessarie delle piante sommerse (due o tre vasetti, da acquistare in un qualsiasi negozio di acquari) e delle piante galleggianti (ottimi i giacinti d’acqua, che filtrano le impurità con le loro lunghe radici). Quindi i pesci, pochi. Uno o due pesciolini rossi oppure delle gambusie (che però sono molto, ma molto più brutte).
Un’ultima annotazione importante: da evitare assolutamente il trattamento con pesticidi delle piante che arricchiscono i bordi del secchiolago. L’acqua assorbe come una spugna le sostanze nocive. Molto probabilmente, poi, farfalle e altri insetti scopriranno presto la presenza del laghetto e lo trasformeranno in un loro punto di ristoro: non li disturbate, vogliono solo bere un pò prima di ripartire. Le larve di eventuali zanzare, comunque, saranno eliminate dai pesciolini