Non è certo raro, anche in edifici di nuova costruzione – anzi, spesso soprattutto in essi – che si formino delle crepe in conseguenza della contrazione e dell’assestamento dei materiali impiegati nella realizzazione degli intonaci. Non si tratta solo di un fenomeno decisamente antiestetico, poiché le crepe possono creare una via d’ingresso all’umidità, cosicché è opportuno intervenire al più presto per evitare che possano estendersi. Le crepe possono peraltro essere state causate da infiltrazioni d’acqua: in questo caso è indispensabile ricercarne la causa e cercare di eliminarla.
Nel caso in cui la crepa fosse molto sottile e si trattasse solamente di una piccola venatura, l’intervento potrà limitarsi all’applicazione di un po’ di impasto di gesso o di stucco da muro, che potranno essere stesi dopo aver leggermente bagnato la superficie da trattare. Ma se si trattasse di una crepa abbastanza profonda e relativamente larga è preferibile intervenire con maggiore decisione. Si dovrà anzitutto allargarla per mezzo di un raschietto triangolare o di uno scalpello a punta acuta, così da eliminare il materiale poco stabile dei bordi, procedendo senza timore nell’allargarla e approfondirla e ottenendo una cavità con sezione a “V” (1).
Sarà quindi necessario spazzolarla energicamente e bagnarla ripetutamente e abbondantemente (2). Poi si potrà preparare una malta adeguata: di calce se si tratta di una crepa all’interno dell’edificio, di cemento o di cemento e calce se la crepa si trova sulla superficie esterna.
Dopo aver nuovamente bagnato la crepa, potrà essere applicata la malta, servendosi di una cazzuola o di una spatola (3). Dopo aver steso degli strati successivi che consentano di raggiungere il livello dell’intonaco, il tutto potrà essere spianato per mezzo di una manara o con la spatola.
Sarà molto importante infine che, durante il tempo nel quale la malta si indurisce, venga bagnata con un pennello (4). così da scongiurare il pericolo che si formino nuovamente delle screpolature o delle venature che rischiano di vanificare la riparazione. Solamente quando il ritocco sarà del tutto indurito, si potrà rifinirlo con della carta vetrata a grana grossa, così da spianare definitivamente la superficie, che potrà poi venire ulteriormente lisciata con carta vetrata fine (5). Tale carta potrà essere avvolta su un pezzo di legno squadrato, un parallelepipedo, oppure potrà essere acquistata un’apposita tavoletta sulla quale è già fissata della carta vetrata utile allo scopo (bietta).
Per concludere si potrà pitturare la riparazione in modo da renderla omogenea al resto della parete.