In questa guida spieghiamo come tagliare il plexiglass.
L’inventiva chiamata in gioco durante i progetti di riutilizzo e reinvenzione pone spesso davanti alla difficoltà di avere in mente un’idea chiara, ma non disporre degli strumenti per realizzarla. Frequentemente si può superare quest’ostacolo ovviando al problema della strumentazione: quando, per esempio, non si possiede un macchinario per sciogliere e stampare la plastica, si può trovare un sostituto alla plastica che sia possibile modellare con attrezzi semplici. Ecco perché è bene ricordare alcuni materiali che possono essere utili nella realizzazione di progetti “home made”: facilmente reperibili, facilmente lavorabili.
Il plexiglass è un’alternativa al vetro: meno pericoloso, più semplice da tagliare e fissare, non dà la trasparenza pura che offre una lastra di vetro ma può comunque dirsi un valido sostituto. Il plexiglass è reperibile in diversi spessori, dal millimetro a più di un centimetro, e a seconda dello spessore offre diverse caratteristiche. Un plexiglass molto sottile è anche molto trasparente, ma flessibile e abbastanza fragile. Un plexiglass spesso è più scuro, lascia filtrare meno luce, ma è decisamente più resistente del vetro.
Tagliare il plexiglass è relativamente semplice: un foglio sottile può essere facilmente inciso con un taglierino, uno più spesso va tagliato con una lama seghettata. L’utensile più comodo è il seghetto alternativo con una lama da ferro, quindi a dentatura fine. Dal momento che è facile, durante il taglio, provocare delle crepe, la velocità di oscillazione della lama dev’essere ridotta al minimo, così come la possibilità del foglio di flettersi: va quindi tenuto ben saldo, appoggiato al piano di lavoro, ed è necessario non forzare la lama a tagliare velocemente.
Il plexiglass può essere fissato ad un supporto in legno o in ferro tramite viti, ma bisogna aver la cura di eseguire un preforo con una punta di trapano da legno o ferro prima di inserire la vite. è anche possibile utilizzare del silicone, ove il materiale a cui viene appoggiato sia adatto. Le viti offrono però una maggiore sicurezza di tenuta. Bisogna ricordare però che, a differenza del vetro, il plexiglass è facilmente graffiabile: fare attenzione quindi a non scalfirlo per errore con ferro o materiali duri. Può essere utilizzato ad esempio nella costruzione di teche, proteggendo i lati e gli angoli con profili angolari in alluminio.
Quando si ha bisogno una forma particolare che non necessiti di un’elevata resistenza agli urti, si può scegliere, a seconda del caso, tra vari materiali, come ad esempio la schiuma poliuretanica, la cartapesta, il polistirolo o la gommapiuma.